E’ propria dell’uomo la contemplazione.

“Dio, il SIGNORE, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l’uomo gli avrebbe dato. L’uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi;” (Genesi 2:20-21).

“Da Altamira in poi tutto è decadenza;  nessuno di noi è in grado di dipingere così bene”

Pablo Picasso

Tutto è casuale.

Per chi non si fa portare in alto dalla contemplazione.

– Signore non ti sento.

– Perché non fai silenzio.

Se non ti stupisci di sbucciare le patate non le stai sbucciando.

“Solo lo stupore conosce.”

san Gregorio di Nissa

A volte osservo i miei pensieri come pesci in un acquario.

Ma i pensieri sono miei?
Non so bene da dove vengano nè cosa vogliano.

Non avere qualcosa da fare ci terrorizza.

Abbiamo paura di contemplare.

Addirittura potremmo rischiare di meditare sulla morte.

Ci sono momenti al di fuori del tempo, in cui sembra non accadere nulla.

A distanza di anni capisci che sono come spartiacque tra te stesso e quello che eri prima.

Si sta guardando qualcosa, qualcuno che se ne và.

“In principio era la relazione”

Martin Buber

Viaggio

Siamo schegge impazzite?
Oppure sonde lanciate nell’abisso della libertà?

Se c’è qualcuno risponda, passo.

Il paesaggio fuori dal finestrino,
sugli occhi di un bambino,
scorre fuori,
scorre dentro.